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Cultura 19/05/2015
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Com'è noto, l'opinione pubblica dell'epoca non riuscì per nulla a smuovere le decisioni del Governo: molte furono le manifestazioni contrarie ed alla fine il re e Salandra riuscirono nell'impresa attraverso uno stratagemma. Salandra finse di dare le dimissioni e al suo posto fu convocato Giolitti, che saputo parzialmente del patto di Londra, si rese conto che le sue tesi non erano più sufficiente e rifiutò l'incarico. Allora il re non accettò le dimissioni di Salandra e il governo ebbe poteri speciali. Il 24 maggio 1915 l'Italia dichiarò guerra all'Austria entrando così nella Prima Guerra Mondiale. Interessi personali e nazionalistici, sete di gloria e di ricchezza, resero miopi le persone cui spettavano le sorti decisionali del nostro Paese.