Eventi 16/04/2017
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Mostra Collettiva organizzata da Associazione Culturale Premio Centro Direzione artistica e cura di Paolo Berti
Eventi 09/03/2015
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Se qualcuno sarà informato del fatto che l'Acquedotto Pugliese è il più grande acquedotto d'Europa, magari non ha presente che quest'anno cade il centenario della colossale struttura. Per le celebrazioni per la ricorrenza, l'arte avrà un ruolo centrale: specificatamente con la mostra Le grazie e le virtù dell'acqua, dedicata all'opera di Duilio Cambellotti. Ma perchè proprio il grande protagonista dell'Art Nouveau, artista eminentemente romano? Perchè proprio lui fu incaricato nel 1931 della decorazione e dell'arredo dell'intero complesso del Palazzo dell'Acquedotto Pugliese di Bari, che infatti ospita la mostra dal 27 febbraio al 14 giugno. Oltre centoventi le opere in mostra fra dipinti, disegni, illustrazioni, sculture in bronzo come la monumentale Fonte della Palude, ceramiche, terrecotte, vetrate, mobili, e poi quaranta bozzetti preparatori eseguiti proprio per il Palazzo dell'Acquedotto. In un susseguirsi di argomenti dedicati: la spiga e l'ulivo, le mille e una notte, il mondo della natura, la grazia delle donne, le virtù dell'acqua, gli stili e gli arredi. A far da scenografia, le decorazioni parietali elaborate negli ambienti di lavoro e negli appartamenti privati dell'edifico, dove Cambellotti riprende antichi temi a lui congeniali come le fontane, il lavoro femminile, i cavalli che si dissetano alle fonti, inventando ardite sintesi tra il romanico pugliese e il déco.
Eventi 26/01/2015
Ricordiamo la notte più lunga della storia, quella che ci ricorda di cosa è capace l'uomo. Auschwitz è arrivata perché migliaia di persone che sapevano si sono rifiutate di porsi il problema della loro responsabilità. Quanti complici, che non hanno ucciso, hanno però permesso che il sistema dell'annientamento funzionasse come un meccanismo infallibile. Comprendere questi aspetti significa trovare gli elementi per costruire il nostro domani.
Recensioni 15/05/2019
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Ambientato a Bari, tra maggio e giugno 1978, nel periodo tra il sequestro e l'omicidio di Aldo Moro, questa storia potrebbe definirsi come la fuga di un bambino dal mondo degli adulti. Il protagonista intuisce che il padre, simpatizzante delle BR, conduce una doppia vita: impiegato modello di giorno e avventuriero di notte; la madre è rinchiusa in un manicomio perché sente "voci dall'aldilà". Uno dei pochi punti di riferimento per il ragazzino è dunque la nonna Elvira.