Recensioni 04/08/2017
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Il libretto di Martha Nussbaum sulla crisi dell'istruzione umanistica (Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino) inizia con due citazioni, una da Tagore e l'altra da Dewey, che lamentano la crisi dell'istruzione umanistica. Visto che Tagore scrive nel 1917 e Dewey nel 1915, leggendo il libro della Nussbaum non ci si riesce mai a sbarazzare del tutto di questo retropensiero: che sia in fondo sempre lo stesso piagnisteo, e che se un secolo fa gli umanisti dicevano più o meno le stesse cose che dicono oggi non ci sia veramente di che preoccuparsi.
Recensioni 26/07/2017
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Non c'è solo la "saggezza della lumaca" secondo Serge Latouche, c'è anche la "pedagogia della lumaca" secondo Gianfranco Zavalloni, un libro rivolto agli/alle insegnanti "Per una scuola lenta e nonviolenta". Così l'ho passato ad un'amica, insegnante elementare, perché non ritenevo di essere la persona più adatta a scrivere una recensione (non vivendo "sul campo" la realtà scolastica). Ecco qua le riflessioni scaturite.
Recensioni 25/07/2017
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Esce in Italia il libro inedito a cui il grande scrittore lavorò per mezzo secolo. Era dedicato al suo nemico più feroce. Lo abbiamo letto in anteprima
Recensioni 01/06/2017
302 Commenti
Tra i progetti del nostro blog, ce n'è uno a cui teniamo particolarmente, quello delle recensioni. La pubblicazione è sempre e comunque gratuita. Potete scrivere a: info@laprimaradice.com
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Come dice Hermann Hess, il vero lettore di Dostoevskij non è colui che legge per passatempo, ma colui che ha sofferto: "dobbiamo leggere Dostoevskij quando ci sentiamo a terra, quando abbiamo sofferto sino ai limiti del tollerabile e tutta la vita ci duole come un?'unica piaga bruciante e cocente, quando respiriamo la disperazione e siamo morti di mille morti sconsolate. Allora, nel momento in cui, soli e paralizzati in mezzo allo squallore, volgiamo lo sguardo alla vita e non la comprendiamo nella sua splendida, selvaggia crudeltà e non ne vogliamo più sapere, allora, ecco, siamo maturi per la musica di questo terribile e magnifico poeta".
Recensioni 14/03/2017
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Parla uno dei maggiori scrittori messicani contemporanei: viviamo in società consumiste, eppure cresce la richiesta di ascoltare la parola nella sua scintillante nudità
Recensioni 15/05/2019
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Ambientato a Bari, tra maggio e giugno 1978, nel periodo tra il sequestro e l'omicidio di Aldo Moro, questa storia potrebbe definirsi come la fuga di un bambino dal mondo degli adulti. Il protagonista intuisce che il padre, simpatizzante delle BR, conduce una doppia vita: impiegato modello di giorno e avventuriero di notte; la madre è rinchiusa in un manicomio perché sente "voci dall'aldilà". Uno dei pochi punti di riferimento per il ragazzino è dunque la nonna Elvira.